Castello di
Reschio

  • Castello medioevale
  • Punto panoramico

Il Castello di Reschio, ex feudo di frontiera in Val di Pierle al confine tra gli Stati Papali e il Granducato di Toscana, oggi è proprietà della famiglia Bolza, nobile famiglia austro-ungarica di origine italiana, responsabile di un processo di riqualificazione dell’intero patrimonio immobiliare culminante nella ristrutturazione del castello.

L’origine del castello viene fatta risalire intorno all’anno 1050 quando veniva ancora chiamato con il termine romano “Resculum” e deriva da quell’evento noto come “incastellamento” che inizia nell’Umbria settentrionale tra i secoli X-XI per far fronte alla necessità di difesa da un lato e di organizzazione economica ed amministrativa dall’altro.

Non è noto con certezza l’anno in cui venne eretta la fortificazione del borgo di Reschio, certo è che il 3 maggio 1202 Uguccione di Ranieri dei marchesi del Monte Santa Maria diede e sottomise alla città di Perugia i suoi castelli di Monte Gualandro, Castel Nuovo, Santa Maria di Pierle, Lisciano, Tisciano e Reschio con tutte le loro corti e territori.

Solo nel 1355 l’imperatore Carlo IV di Lussemburgo liberò tutti i feudi dai legami di accomandigia dandone o confermandone l’investitura ai suddetti marchesi rendendo così la famiglia dei marchesi del Monte direttamente dipendente dal Sacro Romano Impero, trasformando il marchesato in un feudo imperiale sovrano.

Ranieri di Ugolino fu il solo della casata dei Bourbon del Monte che, dopo l’investitura di Carlo IV, non portò il titolo di marchese del Monte Santa Maria, ma assunse per primo il rango di marchese di Reschio, probabilmente luogo della sua residenza.

Nel 1365 subentra la famiglia dei Montemelini quando Antonia, nipote di Ranieri e sposata con un Montemelini, eredita una parte del marchesato incluso in Castello di Reschio. Antonia dovette difendere il castello dalle insidie dei suoi parenti, primo fra tutti Cerbone, suo cugino, che fece uccidere molti congiunti.

Nel 1593 Fulvio Montemelini, signore di Reschio, pose il feudo sotto il Gran Ducato di Toscana e fu condannato dal Papa per aver innalzato lo stemma dei Medici. Nel 1601 il conte Niccolò figlio di Napoleone Montemelini vendette il feudo, mediante la Congregazione dei baroni, al vescovo di Todi Angelo Cesi, che ne fece dono a suo nipote Venanzio Chiappino.

Nel 1678 la proprietà passò al conte Prospero Cimarra, che acquistò la contea di Reschio dal duca di Acquasparta, e poi nel 1692 alla nobile famiglia Bichi Ruspoli Forteguerri Pannilini di Siena. Questa importante famiglia senese contribuì in modo decisivo allo sviluppo della comunità di Reschio arrivando ad inaugurare la prima ed unica scuola elementare del borgo, voluta dal maestro Nazareno Carnevali.

Nel 1932, dopo 240 anni, la tenuta di Reschio, che vantava un considerevole numero di poderi che ancora oggi fanno parte della proprietà, fu venduta al professor Angiolo Maria Cenciarini. Con la gestione Cenciarini venne dato un grande impulso alla coltivazione e alla lavorazione del tabacco.

Negli anni settanta del Novecento l’intero podere appartenne ai conti Bosca di Roveto, i quali sottoposero il castello ad un intervento di ristrutturazione che, attraverso la rimozione degli intonaci nella corte interna, riportò alla luce alcuni reperti lapidei che testimoniano le vicissitudini di cui l’edificio è stato protagonista.

Nel 1994 la tenuta di Reschio viene acquistata dalla famiglia Bolza attuale proprietaria.

Fonte: Wikipedia

Info utili

  • Coordinate GPS: 43.2759 12.198686
  • Distanza: 9,9 km
  • Tempi di percorrenza in auto: 14 min
  • Tempi di percorrenza a piedi: 1 h 59 min
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